domenica 27 luglio 2008
Il giornalismo irresponsabile
venerdì 25 luglio 2008
La sua puzza è una vergogna al Giornalismo
lunedì 7 luglio 2008
Integrazione un cavolo
Ho guardato un pezzo di un programma sul RAI 3, Alle falde del Kilimangiaro, sull’integrazione in Italia. Terribile.
Il dibattito è iniziato con una ROM che diceva che l’integrazione di coloro della sua etnia che vogliono integrarsi è difficile. Lei lavora come mediatrice in una scuola a Milano, per aiutare i bambini rom che vogliono integrarsi, perciò frequentano l’elementare insieme agli italiani. Ha cominciato a raccontare una storia di un bambino rom che soffre per il preconcetto dei suoi compagni. Ha detto che tra l’altro esiste un school bus (che Dante possa perdonarmi) per gli italiani e un altro per i ragazzini rom, perché i genitori dei primi non accettano che i loro figli dividono lo stesso spazio con i piccoli nomadi in fase di integrazione.
Lei è stata interrota da altri stranieri, che si dicevano integrati, che hanno criticato i rom, addirittura, in modo xenofobo. Una vergogna. Tra di loro anche una brasiliana, come me, Andrea, che ha raccontato una sua esperienza, dicendo che un bambino rom a provato di rubare la sua borsa quando lei era in machina, a Roma. Ha detto che è uscita e ha inseguito il piccolo ladro, minacciandolo. È stata poi, fortunatamente, rimproverata da un vigile e anche, dopo, da due signore rom. Lei era esaltata, gesticolava, condannava i rom, mentre si rivolgeva alla loro rappresentante presente nello studio Rai 3.
Per un attimo ho avuto vergogna di essere brasiliano. Avevo una voglia tremenda di teletrasportarmi e discutere con questa ignorante tizia.
Ecco le mie brevi considerazioni:
1- Non è vero, e condanno con tutte le mie forze chi lo dice, che essere rom è sinonimo di delinquente;
2- L’integrazione in Italia è sì difficile, debole e lenta. Ovviamente capisco che questo fenomeno qui è recente in confronto ai nostri vicini europei, che tra l’altro, diversi dell’Italia, hanno una storia di colonizzazione e di esplorazione, come il Portogallo, la Spagna, la Francia e l'Inghilterra;
3- Qualsiasi tipo di generalizzazione è un pregiudizio. Non possiamo mai affermare che i rom siano così o meno. A chi invece diffonde e difende questa ridicola e inaccettabile idea, e mette una etichetta su un popolo, come questa stupida brasiliana, suggerisco lo stesso procedimento. Per esempio, potrei dire che tutti gli italiani sono dei mafiosi, xenofobi, razzisti, fascisti, come quelli codardi che hanno ucciso Nicola Tommasoli a Verona per una sigaretta? Assolutamente no! Mai! Amo l’Italia, amo gli italiani. Vi ricordo, cari lettori e belle lettore, che io tra l’altro sono anche italiano. E dei brasiliani? Potrei dire che tutte le brasiliane, per esempio, si prostituiscono? Che cercano dei vecchi italiani per sposarsi? Assolutamente no! Mai, caspita! Ma dai, stiamo scherzando?!
Essere e sentirmi italo-brasiliano è una condizione interessante. Voto nei due paesi, mi interesso dei due paesi, amo questi due paesi in modo uguale. Sono un cittadino immigrato e emigrato nei due paesi. E trovo gli stessi problemi di pregiudizio e razzismo nei due paesi.