lunedì 7 luglio 2008

Integrazione un cavolo


Ho guardato un pezzo di un programma sul RAI 3, Alle falde del Kilimangiaro, sull’integrazione in Italia. Terribile.

Il dibattito è iniziato con una ROM che diceva che l’integrazione di coloro della sua etnia che vogliono integrarsi è difficile. Lei lavora come mediatrice in una scuola a Milano, per aiutare i bambini rom che vogliono integrarsi, perciò frequentano l’elementare insieme agli italiani. Ha cominciato a raccontare una storia di un bambino rom che soffre per il preconcetto dei suoi compagni. Ha detto che tra l’altro esiste un school bus  (che Dante possa perdonarmi) per gli italiani e un altro per i ragazzini rom, perché i genitori dei primi non accettano che i loro figli dividono lo stesso spazio con i piccoli nomadi in fase di integrazione.

Lei è stata interrota da altri stranieri, che si dicevano integrati, che hanno criticato i rom, addirittura, in modo xenofobo. Una vergogna. Tra di loro anche una brasiliana, come me, Andrea, che ha raccontato una sua esperienza, dicendo che un bambino rom a provato di rubare la sua borsa quando lei era in machina, a Roma. Ha detto che è uscita e ha inseguito il piccolo ladro, minacciandolo. È stata poi, fortunatamente, rimproverata da un vigile e anche, dopo, da due signore rom. Lei era esaltata, gesticolava, condannava i rom, mentre si rivolgeva alla loro rappresentante presente nello studio Rai 3.

Per un attimo ho avuto vergogna di essere brasiliano. Avevo una voglia tremenda di teletrasportarmi e discutere con questa ignorante tizia.

 

Ecco le mie brevi considerazioni:

 

1-    Non è vero, e condanno con tutte le mie forze chi lo dice, che essere rom è sinonimo di delinquente;

2-    L’integrazione in Italia è sì difficile, debole e lenta. Ovviamente capisco che questo fenomeno qui è recente in confronto ai nostri vicini europei, che tra l’altro, diversi dell’Italia, hanno una storia di colonizzazione e di esplorazione, come il Portogallo, la Spagna, la Francia e l'Inghilterra;

3-    Qualsiasi tipo di generalizzazione è un pregiudizio. Non possiamo mai affermare che i rom siano così o meno. A chi invece diffonde e difende questa ridicola e inaccettabile idea, e mette una etichetta su un popolo, come questa stupida brasiliana, suggerisco lo stesso procedimento. Per esempio, potrei dire che tutti gli italiani sono dei mafiosi, xenofobi, razzisti, fascisti, come quelli codardi che hanno ucciso Nicola Tommasoli a Verona per una sigaretta? Assolutamente no! Mai! Amo l’Italia, amo gli italiani. Vi ricordo, cari lettori e belle lettore, che io tra l’altro sono anche italiano. E dei brasiliani? Potrei dire che tutte le brasiliane, per esempio, si prostituiscono? Che cercano dei vecchi italiani per sposarsi? Assolutamente no! Mai, caspita! Ma dai, stiamo scherzando?!

Quando ho vissuto a Verona abitavo con un tipo siciliano vecchio, gay, portatore del virus HIV, che subiva un forte preconcetto dai suoi (siciliani e altri parenti veronesi, lombardi e romani). Un amico che stimo tanto e che mi ha raccontato che per tante volte pensò al suicidio. Senza dire che lo stesso tipo, per soddisfare i suoi bisogni sessuali, cercava a Porta Palio, sempre nella città di Romeo e Giulietta, dei ragazzini stranieri che si prostituivano, tra cui un brasiliano che lo ha derubato. Beh, a Trento, per esempio, conosco dei brasiliani che vengono a studiare, prendono la borsa dell’Opera, nonostante le loro famiglie hanno abbastanza soldi in Brasile, viaggiano in Europa, fanno solo festa, e non studiano niente. Questo è giusto? No! Sarebbe giusto che l'Opera Universitaria di Trento, per esempio, non desse più borse ai brasiliani per questa minoranza di sfruttatori? No!
Senza dire che l’integrazione per i brasiliani in Italia forse è più semplice comparato agli altri immigranti, alla fine siamo in tanti che discendono dagli italiani, e il Brasile è un paese esotico, che attira la curiosità di tanti.

 

Essere e sentirmi italo-brasiliano è una condizione interessante. Voto nei due paesi, mi interesso dei due paesi, amo questi due paesi in modo uguale. Sono un cittadino immigrato e emigrato nei due paesi. E trovo gli stessi problemi di pregiudizio e razzismo nei due paesi.

 

Basta! Adesso vado a dormire. Domani mi sveglio presto e studio.
Questo programma proposto dalla RAI 3 devo valutare come mediocre. E la conduttrice ... aiuto, lasciamo stare.

1 commento:

Donna Cannone ha detto...

Oi Jota bom dia, a parte che "integrazione" è un concetto ambiguo e problematico, ti invito a leggere la nostra nuova intervista scomoda, che è proprio a un ragazzo rom, (che sta in Trentino)
Ciao