lunedì 28 aprile 2008
Beppe Grillo e il V2 Day
martedì 15 aprile 2008
L'Italia in caos / A Itàlia no caos
domenica 13 aprile 2008
NELLA MERDA SE SILVIO C'é
Si studia, si vota e si tifa contro la Cacca Silvio
Weekend pieno. Il cielo a Trento City è grigio.
Cerco di studiare Goffman - Il comportamento in Pubblico - e Boudon - il posto del disordine.
I miei pensieri nelle pause sigarette che faccio invece sono a Paris. Tanta cosa da vedere, sistemare, fare.
Inoltre si vota qui in Italia. Vado domani. La mia prima elezione. Difficile la scelta perché gli opzioni non esistono. Mi punto sull'Arcobaleno, nonostante non essere d'accordo pienamente con loro e trovarli rasi politicamente come una pozzanghera tre giorni dopo una debole pioggia. Spero e credo che Berlusconi non torni al potere. Beh, è ben vero che anche Veltroni mi fa cagare, ma il cavaliere Silvio è peggio che il proprio escremento.
mercoledì 9 aprile 2008
Le lacrime del coccodrillo
venerdì 4 aprile 2008
La cronica malattia dell'Educazione in Brasile
Questo articolo è diventato lungo. Faccio perciò un riassunto in italiano e l’altro in portoghese. Poi segue l’integra sempre nella lingua dantesca.
Riassunto in italiano: Il Ministero dall'Educazione e Cultura brasiliano (MEC) ha appena pubblicato i risultati dell'esame nazionale delle scuole superiore, l’Enem.
Secondo la pubblicazione le medie dei ragazzi che studiano nelle più costose scuole private, che appartengono ad una minoranza, sono molto superiori agli altri. Nell'elenco, tra le prime 20 migliori scuole della classifica ci sono soltanto due pubbliche, federali per essere più preciso. Tutte le altre sono private o dalla cattolica, che comunque sono costosissime e raggiungibili soltanto dai ricchi.
Un problema cronico nato ancora nel periodo della dittatura militare e sostenuta dai governi “democratici” succedenti.
La situazione peggiora all’arrivo all’università. I ricchi che studiarono nelle costose scuole private accedono più facilmente alle migliori università pubblica e gratuita. I poveri e i miserabili che invece frequentarono la superiore pubblica e sotto la mediocrità invece devono per forza andare delle università private, costose e molto peggiori di quelle private.
Gli studenti dunque delle università private non devono lavorare per mantenersi e possano studiare bene, fare degli stage e l’Erasmus, preparandosi meglio alla futura vita di professionista. Mentre alle costose università private arrivano coloro che studiarono nelle scuole pubbliche, i poveri e i miserabili. Studiano e lavorano simultaneamente e non posso permettersi di fare un stage o altri programmi accademici.
Ingiustizia!
RESUMO EM PORTUGUES (riassunto in portoghese): A ùltima publicaçào do Enem comprova o grande abismo social-econòmico brasileiro. Os ricos que puderam pagar as caras escolas particulares obtiveram as melhores médias e as vagas nas melhores universidades pùblicas, onde poderào aproveitar a estrtura oferecida, fazer estàgios e chegarem ao mercato de trabalho mais preparados.
Enquanto os pobres estudantes da rede pùblica devem por força estudar nas universidades particulares e trabalhar muito para paga-la. Nào podem fazer estàgios, nem aproveitar bem a vida acadèmica. Ao final sào menos preparados que os privilegiados que pagaram a escola particolar e venceram as vagas na pùblica.
Este problema è crònico, com inìcio na ditadura militar e mantida nos demais governos ditos demogàficos, principalmente pelo PSDB de Fernando Henrique, Covas, Montoro, Alckimin e Serra.
Injustiça!
Testo in Italiano
Nell'ultimo rapporto appena pubblicato dal Ministero dall'Educazione e Cultura brasiliano (MEC) con i risultati dell'esame nazionale delle scuole superiore sostiene la problematica dal settore e comprova il largo abisso economico-sociale del paese.
Tra i 20 migliori disimpegni generale, per esempio, appaiono 18 scuole private o dalla cattolica, che comunque sono costosissime e raggiungibili soltanto dai ricchi. Soltanto due sono federali. La classifica è basata nelle medie negli esami realizzati con tutti gli studenti dell'ultimo anno. Gli istituti pubblici, soprattutto quelli statali, cioè di responsabilità di ciascuno dei 27 stadi brasiliani, hanno ottenuto dei risultati catastrofici (senza esagero) e si mantengono alla coda dell'elenco.
Secondo la pubblicazione le medie dei ragazzi che studiano nelle più costose scuole private, che appartengono ad una minoranza, sono molto superiori agli altri.
Ovviamente devo per forza essere parziale e giudicare la situazione triste e disastrosa.
Ai cari lettori e belle lettore che leggono il mio blog scritto con un italiano fast food, vi faccio presente un gran problema: Il sistema brasiliano per l'accesso all'università funziona in un modo ingiusto. In Brasile chi ha dei soldi ha più possibilità de averli sempre e così mantenere un sistema sporco che privilegia la minoranza. Chi non li ha, invece deve sopravvivere giorno dopo giorno.
In Brasile le scuole pubbliche sono la maggioranza e aggruppano la gran massa appartenente alla classe meno privelegiata della popolazione, i poveri o addirittura i miserabili. L'insegnamento offerto però è non arriva nemmeno alla mediocrità. Gli insegnati di queste hanno un stipendio da fame, i palazzi sono senza cura, e la struttura offerta è precaria.
Le private invece offrano una buona o soddisfacente struttura ai loro studenti, che devono e possano pagare - e tanto - per usufruire tutto ciò.
Il fatto peggiora quando questi ragazzi e queste ragazze vogliano fare l'università. In Brasile è necessario fare un altro esame graduatorio per accedere ad un corso universitario. Inversamente di quello che succede alla scuola superiore, i migliori istituti sono quelli pubblici, che tra l'altro sono gratuiti. La concorrenza è pesante e sleale. Per esempio, per ogni posto del corso di giornalismo dall'Università di San Paolo ci sono 50 persone circa. E chi riesce ad ottenere uno dei questi preziosi posti? Vi lo dico, coloro che hanno potuto pagare e studiare nelle scuole private. Cosa succede allora con la maggior parte dei ragazzi che non hanno avuto il privilegio di appartenere ad una famiglia privilegiata economicamente, perciò hanno studiato in una scuola pubblica e vogliano seguire la carriera accademica? Ecco, devo rivolgersi alle università privata, che sono più costose che qualsiasi istituto italiano. E come fanno a pagare le tasse, se non avevano dei soldi già prima? Lavorano, e così non ce la fanno ad usufruire bene il percorso di studio, non possano fare l'Erasmus o il tirocinio. Non riescono ad avere delle esperienze nei campi che hanno scelto e poi quando riescono, dopo gran sacrificio, ad ottenere la laurea, difficilmente riescono ad accedere al mercato di lavoro nella carriera che hanno scelto.
Paradossalmente invece gli altri che sono stati da sempre sponsorizzati dai genitori, che hanno goduto e approfittato bene tutta la struttura di una scuola privata alla superiore, ovviamente con più ricorsi, prendono quasi tutti i posti offerti dalle pubbliche. Non lavorano e possano usufruire bene il periodo di studio, compreso il tirocinio e gli stage. Arrivano al dopo laurea con un curricolo più competitivo che la maggioranza che ha dovuto studiare nelle private, e prendono i posti juniors nelle imprese più ricercate.
Il problema dall'educazione brasiliana è cronico da oltre 20 anni. Se la dittatura militare rovinò il sistema educativo dall'elementare all'università, l'attuale neoliberalismo invece lo ha proprio ucciso.
Per capire la situazione facciamo un breve riepilogo dalla storia attuale politica brasiliana.
Il regime militare finì nel 1985. La prima elezione diretta a presidente era nel 1989, quando fu eletto Fernando Collor de Mello, un repubblicano, burattino degli States. Accusato di corruzione lasciò il governo al suo vice, Itamar Franco. In questo periodo il mercato esterno fu aperto, cosa che non sarebbe male se fosse pianificata bene. Gli organici pubblici non erano preparati, sia burocraticamente che tecnologicamente. Lo stesso con i piccoli imprenditori privati e le scuole pubbliche.
Il ministro dell'economia di allora era il sociologo Fernando Henrique Cardoso (FHC), del Partito dalla Sociale Democrazia Brasiliana (il PSDB), che poi è diventato presidente affiancato dai liberisti (PFL, oggi chiamati democratici il DEM). La moneta fu cambiata a REAL, con l'indice al dollaro nordamericano, che privilegiò e privilegia i banchi e le grandi corporazioni stranieri. Conclusione: il sistema pubblico in tutte le aree è fallito. Il governo invece di ristrutturare il settore pubblico decise per la privatizzazione. Siccome l'educazione è un diritto costituzionale rimane sotto la responsabilità dello Stato. Una catastrofe.
L’attuale governo di Luiz Inacio LULA da Silva è riuscito cambiare qualcosa. Programmi come la Borsa Scuola e il ProUni aiutano timidamente i poveri che voglio studiare. Sì che è importante e meglio di tutto che fu fatto prima. Non è abbastanza ancora. C’è da fare.