Beh, adesso come extraparlamentare e delusissimo per gli altri 96% circa di italiani che votarono nelle ultime elezioni, devo cercare dei commenti interessanti mentre aspetto la fine di questi prossimi cinque anni pesanti.
Il primo che faccio è sul V2-Day.
Beppe Grillo suggerisce tre importanti referendum (specificati nel suo sito www.beppegrillo.it). Sono d'accordo con lui, faccio però alcune considerazioni:
Referendum 01 - L'abolizione dell'ordine dei giornalisti in Italia. Ecco, d'accordo, alla fine l'Albo dei giornalisti fu creata da Mussolini e sostiene una Stampa sotto la mediocrità.
Ovviamente sono a favore della creazione del Consiglio dei Giornalisti, che dovrebbe occuparsi non delle critiche al governo o chiunque, ma controllare l'imprudenza, la passionalità, il pregiudizio, la xenofobia dei giornalisti e dei veicoli di media.
Se un medico sbaglia e uccide una persona deve rispondere per questo. L'irresponsabilità di un giornalista magari non arriva ad ammazzare un essere umano, può però contribuire a corrompere un individuo e la società.
La Stampa italiana è una vergogna. Bravi scrittori, devo ammettere, ma per niente responsabili e adatti a questa importante professione.
Perciò difendo la tesi che per essere GIORNALISTA si deve obbligatoriamente studiare il giornalismo in università. Un corso specifico per preparare il futuro professionista. Io non ci andrei mai da un medico non laureato, perché devo leggere un giornale con delle stupidate scritte da un cretino, che forse sia pure intelligente, ma non ha le facoltà minima necessaria per esercire il mestiere che sarebbe soltanto INFORMARE in modo IMPARZIALE, IMPERSONALE e NON PASSIONALE?
Emilio - mal - Fede non potrebbe mai essere un giornalista. Potrebbe scrivere i suoi libri, racconti, fare dei film e leccare il culo a voglia, ma MAI condurre un telegiornale.
Referendum 02 - Finanziamento pubblico all'editoria. Qui sono parzialmente d'accordo con Beppe Grillo. Secondo me l'idea di finanziare l'editoria sarebbe interessante se il vero giornalismo esistesse in Italia. Altrimenti le pubblicazioni più piccole che non ci arrivano al minimo di coppie necessarie per attirare l'attenzione degli sponsor e così mantenersi, sarebbero tutte chiuse. Il Manifesto, per esempio, probabilmente avrebbe pochi anni di vita. Così come alcuni giornali provinciali.
Sarebbe terribile arrivare in edicola e scegliere tra Corriere e Repubblica, e nel caso peggiore: Il Giornale, Il Messaggero, ecc.
Poi se penso che il finanziamento pubblico alle editorie sostengano tipi schifosi come Ferrara, Feltri, Polito allora devo ammettere che Beppe ha ragione, senza dubbi!
Beh, in questo caso ratifico ciò che ho scritto sopra: Il Consiglio dei Giornalisti, che tra l'altro dovrebbe pure giudicare le pubblicazioni dal punto di vista etico-pragmatico. Non potrebbe mai finanziare dei giornali parziali, religiosi, politici e appartenenti ad un'opinione specifica.
Referendum 03 - NO alla Legge Gasparri (http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Gasparri) Bah, sono TOTALMENTE d'accordo con Beppe Grillo! Darei la mia vita per lottare contro questa legge assurda! L'Italia è l'unico paese occidentale dove un MAGNATA dei mezzi di comunicazione può essere anche il primo ministro. Oltre ad aver anche il controllo della rete pubblica di TV. Stiamo scherzando?
In paesi come gli Stati Uniti, Inghilterra, Brasile, Argentina, Venezuela, Francia, Olanda, Germania dove la Stampa e i Media sono detti pragmatici, si notano tanta parzialità, passionalità. Figurati in Italia, dove il giornalismo non esiste?!
Sarei con Beppe Grillo nei TRE referendum. L'Italia deve cambiare. Sono a favore però della creazione del Consiglio Nazionale dei Giornalisti, con presidenza biennale, eletta dai professionisti, sotto la valutazione del Potere Giudiziario (anche questo è da cambiare tutto!) e dai cittadini, e non dal governo o degli sponsor. E sostengo anche la regolarizzazione della professione del giornalista.
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