La giornata è cominciata con un presidio in zona consolato, passando dalla torre Eifel con un corteo e finendo all’Istituto Italiano di Cultura, davanti all’ambasciata.
Le riverberazioni delle voci ed urli di proteste “No Gelmini” arrivano anche a Parigi. Ieri, il 14 novembre, alle dieci del mattino 300 persone circa, di cui la maggioranza formata dagli studenti, si aggruppano ad una centinaia di metri dal consolato per protestare pacificamente. Le faccia colorate di blu, palloncini, con canzoni, striscioni e cartelloni con delle frasi bilingue del tipo: “No pagheremo la vostra crisi”. I ragazzi si aggiornavano continuamente con delle notizie di Roma. Volevamo sapere quanti erano, come era. “È molto triste ciò che succede in Italia adesso. Sono molto preoccupata. Vorrei essere anch’io a Roma e aiutare gli altri. Non posso, allora faccio la mia parte di qua”, ha dichiarato Chiara, di Salerno, a Parigi attraverso il programma di scambio universitario, l’Erasmus.
Alle 11.30 una commissione è andata dal console Luca Maestripieri a consegnare un documento che esprime rifiuto e indignazione verso le riforme della scuola e dell’università proposte dal governo italiano. In seguito, un’altra rappresentanza di studenti si è spostata all’ambasciata italiana portando lo stesso all’ambasciatore Ludovico Ortona. Gli studenti hanno avuto la promessa che i comunicati sarebbero spediti al Ministero dell’Estero.
Dopo alle ore 14 poco più della metà dei manifestanti hanno fatto un corteo fino la principale cartolina parigina, dove hanno fatto delle foto insieme ad un gruppo di turisti di Roma, che si sono aggiunti volontariamente. “Parigi è bellissima, ma ci dispiace non essere a Roma adesso per manifestare. Bravi, ragazzi, siamo con voi”, confessa una delle signore turiste.
L’ultimo appuntamento era davanti all’ambasciata alle 18, ma la strada è stata bloccata dalla polizia che ha minacciato gli studenti di caricarli caso rimanessero là. Salvatore, un professore d’italiano, che è a Parigi da 20 anni, presente tra gli manifestanti, ha suggerito di fare un sit-in all’interno della sala di eventi dell’Istituto Italiano di Cultura, proprio davanti alla principale rappresentanza del paese in Francia, che era piena in occasione della presenza del fotografo Mimmo Jodice. Dopo il discorso dell’artista, due studenti sono andati al pulpito e hanno fatto un discorso contro il governo di Silvio Berlusconi in italiano e in francese. Gli altri 70 manifestanti circa hanno aperto due striscioni. L’intervento è stato abbastanza applaudito.
L’onda anomala a Parigi, secondo gli studenti che la organizzano, deve continuare. Loro hanno fissato un’assemblea per domenica, il 15 novembre, sera per trattare i prossimi passi a Parigi, che potrebbe essere allo spazio Cardin, lunedì sera, all’ultima serata del Film Festival Italiano.
Alle 11.30 una commissione è andata dal console Luca Maestripieri a consegnare un documento che esprime rifiuto e indignazione verso le riforme della scuola e dell’università proposte dal governo italiano. In seguito, un’altra rappresentanza di studenti si è spostata all’ambasciata italiana portando lo stesso all’ambasciatore Ludovico Ortona. Gli studenti hanno avuto la promessa che i comunicati sarebbero spediti al Ministero dell’Estero.
Dopo alle ore 14 poco più della metà dei manifestanti hanno fatto un corteo fino la principale cartolina parigina, dove hanno fatto delle foto insieme ad un gruppo di turisti di Roma, che si sono aggiunti volontariamente. “Parigi è bellissima, ma ci dispiace non essere a Roma adesso per manifestare. Bravi, ragazzi, siamo con voi”, confessa una delle signore turiste.
L’ultimo appuntamento era davanti all’ambasciata alle 18, ma la strada è stata bloccata dalla polizia che ha minacciato gli studenti di caricarli caso rimanessero là. Salvatore, un professore d’italiano, che è a Parigi da 20 anni, presente tra gli manifestanti, ha suggerito di fare un sit-in all’interno della sala di eventi dell’Istituto Italiano di Cultura, proprio davanti alla principale rappresentanza del paese in Francia, che era piena in occasione della presenza del fotografo Mimmo Jodice. Dopo il discorso dell’artista, due studenti sono andati al pulpito e hanno fatto un discorso contro il governo di Silvio Berlusconi in italiano e in francese. Gli altri 70 manifestanti circa hanno aperto due striscioni. L’intervento è stato abbastanza applaudito.
L’onda anomala a Parigi, secondo gli studenti che la organizzano, deve continuare. Loro hanno fissato un’assemblea per domenica, il 15 novembre, sera per trattare i prossimi passi a Parigi, che potrebbe essere allo spazio Cardin, lunedì sera, all’ultima serata del Film Festival Italiano.
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